Ci sono artisti che, nel momento stesso in cui creano un’opera d’arte, sono consapevoli della sua transitorietà (ovvero impermanenza) tanto da creare e poi distruggere l’opera terminata come avviene con i mandala orientali o la sand paintings degli Indiani d’america.
Gli artisti tibetani e quelli indiani lavorano a queste opere per molto tempo dando un’impronta simbolica importante ma al tempo stesso sono consapevoli della transitorietà dell’opera e del suo valore immateriale.
L’occidente, invece, considera selvaggi gli Indiani d’America senza considerare che il loro modo di fare arte è molto più sofisticato ed intenso dal punto di vista filosofico ed estetico.
Anche la street art è considerata per sua natura effimera e impermanente, ricca di simboli ed espressione del pensiero dell’artista. E pensare che la pubblicità e il marketing devono molto a quest’arte.
Wabi-Sabi a tutti!