Come una volta

Oggi ho ripreso in mano un vecchio libro di Albe Steiner, regalo di un caro amico. Designer italiano degli anni cinquanta, attivo politicamente e, sicuramente, famoso per aver creato tra i tanti marchi come: Coop, Rinascente e alcune collane Einaudi. Avevo dimenticato la concretezza del suo raccontare e raccontarsi e soprattutto il suo modo di insegnare così diretto, umile e sincero. Credo che a tanti guru o mastri di oggi questa concretezza manchi, o forse è proprio questa la differenza tra l’essere noti e l’aver fatto la storia di un mestiere, il “Mestiere di Grafico” appunto, di Albe Steiner Einaudi.

Scorrendo le pagine:

Nella realizzazione di un progetto di imballaggio, gli elementi fondamentali sono tre: 1) capire il tema; 2) visualizzarlo con un progetto fedelissimo al vero; 3) eseguirlo, vale a dire metterlo in produzione tenendo conto di tutte le implicazioni del punto 1) e del punto 2), cioè curando la conservazione e la presentazione del prodotto.

I settori merceologici per i quali il designer può essere chiamato a progettare l’imballaggio sono diversissimi: dai casalinghi, alla profumeria e cosmesi, alla cartoleria, all’editoria, all’alimentazione e alla farmaceutica etc…; è indispensabile una conoscenza non superficiale dello specifico prodotto, occorre cioè capire il tema.”

Fustella doppio uso.

La confezione per le penne Aurora utilizza le pieghe del cartone. Se il venditore ne vende due, basta che volti il cartoncino interno, dove ci sono due sedi. Se ne vende una sola, basta che utilizzi la sede singola che si trova dall’altra parte. Non occorrono altri imballi.

Credo proprio che lo leggerò di nuovo!

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